VOUCHER: vengono inclusi pensionati e giovani

Possono ricorrere ai Voucher agricoli, nel limite massimo di 5.000 euro annui, anche i pensionati e giovani con meno di 25 anni di età, è quanto previsto dalla versione definitiva della riforma del lavoro approvata dalla Camera lo scorso 27 giugno 2012. Dopo il rischio soppressione il Governo include nel voucher tutte le attività lavorative di natura occasionale rese nell’ambito delle attività agricole di carattere stagionale effettuate da pensionati e da giovani con meno di 25 anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, compatibilmente con gli impegni scolastici, ovvero in qualunque periodo dell’anno se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l’università; non possono espletare le attività agricole: le casalinghe e tutti quei soggetti iscritti l’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli

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IVA: accertamento induttivo anche con contabilità regolare

La Corte di Cassazione – Sezione Tributaria, con la Sentenza numero 11119 del 3 luglio 2012 ha sancito che, in materia di IVA, il ricorso al metodo induttivo da parte dell’Ufficio è ammissibile anche in presenza di una contabilità formalmente regolare. I giudici sanciscono il principio di diritto ai sensi dell’art. 54 del DPR n. 633/72; l’accertamento è possibile anche in base ad altri documenti o ad altri dati e notizie, le omissioni, o le false indicazioni, sono desumibili indirettamente anche da tali risultanze, ovvero in esito a presunzioni semplici, purché gravi, precise e concordanti (Cass. sent. 7184/2009; Cass. sent. 21697/2010).

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IRAP Il professionista che indica nel quadro RE compensi per il collaboratore paga l’ imposta

La  recentissima sentenza della  Cassazione n. 8119 del 23 maggio 2012 stabilisce che il professionista non ha diritto al rimborso dell’IRAP già versata se in sede di dichiarazione, nel quadro RE, indica compensi per collaboratori occasionali. Si legge: “i soggetti passivi dell’IRAP sono, oltre che le società e gli imprenditori individuali, anche i soggetti esercenti arti e professioni. Per questi ultimi, l’IRAP trova, applicazione ogni qual volta si avvalgano, nell’esercizio dell’attività di lavoro autonomo, di una struttura organizzata in un complesso di fattori che – per la loro rilevanza, anche sul piano economico – siano suscettibili di creare un valore aggiunto rispetto alla mera attività individuale; così che debba escludersi che il risultato economico conseguito trovi ragione esclusivamente nella capacità gestionale del solo professionista”.

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Cooperative: il deposito del bilancio non sana l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi

La Corte di cassazione, con la sentenza 5848 del 13 aprile 2012, afferma il principio secondo il quale il mancato inserimento del fine mutualistico nello statuto di una società cooperativa e l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi costituiscono cause di decadenza dei benefici tributari e legittimano l’emissione dell’avviso di accertamento per il disconoscimento delle agevolazioni. Ed ancora, il deposito del bilancio d’esercizio in Camera di commercio non sana il comportamento inadempiente, né limita il potere dell’ufficio di accertare il reddito imponibile della cooperativa.

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Come evitare di pagare le multe errate/ingiuste

Come evitare di pagare le multe errate o ingiuste. La prima cosa da fare è controllare la data della notifica: dobbiamo ricevere la multa a casa nostra entro 90 gg. da quando abbiamo commesso l’infrazione (il termine si è ridotto dal 13 agosto 2010, prima era 150 gg.). Passiamo ai dettagli;

il verbale deve contenere alcuni elementi essenziali senza i quali diviene nullo, ecco un elenco: la firma autografa;  la citazione della norma del codice della strada che abbiamo violato; la targa e il tipo della nostra macchina; l’indicazione dell’importo da versare; il giorno, l’ora e la località in cui è avvenuta la violazione. Individuati i motivi d’impugnazione possiamo fare ricorso al Prefetto o al Giudice di pace entro 60 gg. dal ricevimento della multa a casa o dalla contestazione della violazione per strada

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TRUST per tutelare i beni personali

Il Trust è un istituto di origine anglosassone, ammesso nel nostro ordinamento giuridico dal 1992 a seguito  del recepimento della Convenzione dell’ Aja del 1985.

I soggetti coinvolti di norma sono tre. Il Trust è un atto attraverso il quale il  settlor ( disponente )  sia esso persona fisica o persona giuridica, trasferisce  determinati beni o  diritti ad un altro soggetto, c.d. trustee ( fiduciario) il quale ha  il compito di amministrarli e gestirli a favore di uno o più beneficiari  individuati nell’ atto istitutivo del Trust. La caratteristica, interessante è che il Trustee non diventa proprietario ( come lo intendiamo noi ) del bene. La titolarità, sulla carta, è sua, altrimenti non potrebbe disporre dei beni stessi, ma questi non rientrano nel suo patrimonio personale , evitando così ingerenze da parte di eventuali creditori personali del trustee ( fiduciario ). Terza figura è quella del beneficiary ( beneficiari, esempio coniuge, figli ecc.ecc) che può essere individuato o meno nell’ atto istitutivo iniziale. In genere quest’ ultima figura è la più comoda, poichè gode dei benefici della gestione condotta dal trustee. I beni che possono essere conferiti in Trust sono diversi, come ad esempio – beni immobili ( case ) – beni mobili iscritti in pubblici registri ( barche, auto) – somme di denaro ( investimenti )- crediti – partecipazioni societarie. Il  trustee deve rendere conto del proprio operato e deve amministrare i beni in conformità a quanto prevsito dall’ atto  istitutivo di Trust.

Lo studio del  Dott. Ennio Mancini è a Vs. disposizione per  ulteriori approfondimenti.

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