Collaboratori familiari: la prestazione di tipo occasionale

Il Ministero del Lavoro con la Circolare n. 20/2013 chiarisce la disciplina delle prestazioni occasionali rese nell’ambito di un’impresa familiare. Il parere uniforma l’attività ispettiva e la riferisce tre diversi settori: artigiano, agricoltura e commercio. In particolare l’impresa familiare può avvalersi di pensionati e lavoratori impiegati a tempo pieno presso altri datori di lavoro, senza che questi ultimi debbano iscriversi presso gli enti previdenziali o riconoscerli come veri e propri dipendenti. L’ispettore del lavoro non può pretendere che detta prestazione, presuntivamente considerata di natura occasionale, si trasformi in un rapporto di lavoro con la conseguente iscrizione alla Gestione assicurativa di competenza.

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Studi di settore 2012: i criteri per l’ammissione al regime premiale

Con provvedimento direttoriale del 5 luglio sono stati individuati gli studi di settore ammessi, per l’anno d’imposta 2012, al regime premiale previsto dal “decreto salva Italia”. Sono interessati i contribuenti che: dichiarano, anche per effetto dell’adeguamento, ricavi o compensi pari o superiori a quelli risultanti dell’applicazione degli studi di settore; hanno fedelmente indicato i dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore; risultano coerenti con gli specifici indicatori previsti dai decreti di approvazione degli studi. Il regime premiale prevede: la preclusione dagli accertamenti analitico-presuntivi basati sulle presunzioni semplici; la riduzione di un anno i termini di decadenza per l’attività di accertamento; la determinazione sintetica del reddito complessivo è ammessa a condizione che il reddito accertabile ecceda di almeno un terzo quello dichiarato, anziché un quinto come ordinariamente previsto.

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Sconti per i lavori di ristrutturazione

Si riepilogano i vari sconti per i contribuenti che ristrutturano l’abitazione.

Incentivo per il bonus energetico 65% fino al 31 dicembre 2013. L’agevolazione è del 55% per i pagamenti effettuati fino al 30 giugno 2013 e sarà del 65% per i bonifici effettuati dalla data di entrata in vigore della legge di conversione e fino al 31 dicembre 2013. Maxi-detrazione del 50% (con limite di spesa di 96mila euro) relativamente agli interventi sul recupero del patrimonio edilizio. L’agevolazione è estesa a Mobili ed Elettrodomestici finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione, con il limite di spesa di 10.000 euro

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Equitalia, Stop ai pignoramenti

Una nota della Società spiega gli effetti della disciplina del D L.n. 69. In particolare, vengono congelati i pignoramenti già eseguiti sulle prime case. La possibilità di richiedere dilazioni prolungate sino a 120 rate è differita al momento in cui sarà emanato l’apposito decreto attuativo, previsto entro 30 giorni dalla conversione del decreto “del fare”. Una volta emanato il provvedimento delle Finanze, la rimodulazione della rate potrà essere applicata anche alle dilazioni in corso. È invece operativa da subito la regola secondo cui la decadenza dalla rateazione interviene solo dopo il mancato pagamento di otto rate complessive, invece che di due consecutive. Per quanto riguarda poi il divieto di pignoramento dell’abitazione principale, questo vige anche se vi sono pertinenze, purché la casa abbia destinazione d’uso catastale abitativa.

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I piccoli imprenditori non pagano l’IRAP

La sentenza di Corte di Cassazione n. 15641 del 21 giugno 2013 conferma la non sussistenza dell’obbligo IRAP per i piccoli imprenditori non strutturati, cioè privi di autonoma organizzazione. E’ stato accolto il ricorso di un contribuente contro il silenzio rifiuto dell’Agenzia delle Entrate su un’istanza di rimborso IRAP motivando la decisione sul fatto che l’esercizio dell’attività di agente di commercio e l’esercizio dell’attività di promotore finanziario sono assoggettabili all’imposta solo se si tratti di attività autonomamente organizzate.

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Mancato versamento dell’Iva: reato automatico

Se ne ricorrono i presupposti, nell’ipotesi di mancato pagamento dell’Iva l’applicazione delle sanzioni penali è automatica, difatti, secondo la Corte di Cassazione (sentenza n. 28945 del 8 luglio 2013), il reato di omesso versamento dell’Iva si consuma anche senza la notifica dell’accertamento fiscale. E’ sufficiente che il contribuente abbia lasciato spirare il termine ultimo per saldare il debito con l’Erario e cioè quello per il versamento dell’acconto relativo al periodo di imposta successivo.

Cosi facendo la Suprema Corte ha confermato un sequestro finalizzato alla confisca a carico di un evasore ancor prima che avesse ricevuto l’atto impositivo. La difesa aveva contestato la misura ablativa sulla base del fatto che l’imprenditore non aveva mai ricevuto avviso di accertamento da parte dell’Ufficio Iva. La tesi non aveva convinto né il Gip che per primo ha confermato il sequestro né il tribunale del riesame. Inutile il ricorso in Cassazione dove la sezione penale lo ha reso definitivo.

I giudici supremi hanno chiarito che “ai fini del reato di cui all’art. 10-ter, DLgs 74/00, non è affatto richiesta la notifica dell’avviso di accertamento dell’infrazione in quanto il reato di omesso versamento dell’Iva si consuma nel momento in cui scade il termine previsto dalla legge per il versamento dell’acconto relativo al periodo di imposta successivo”.

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Il trattamento fiscale del reddito delle società tra professionisti

Con l’entrata in vigore del Decreto 34/2013, dal 22 aprile 2013 è possibile costituire società tra professionisti (STP). I professionisti che intendono svolgere la loro attività in comune possono, così, costituire una società professionale, per l’esercizio di un’unica attività, o una società multidisciplinare per l’esercizio di diverse attività professionali. I soci devono essere professionisti iscritti in ordini, albi o collegi professionali. Il reddito di queste società sarà considerato reddito di lavoro autonomo. Tuttavia, essendo ammessi a partecipare anche altri soggetti non iscritti in albi, in qualità di soci finanziatori, bisogna distinguere se il socio investitore è o meno un imprenditore. Nel primo caso le somme percepite verranno considerate reddito d’impresa secondo le ordinarie modalità del regime della trasparenza, nel secondo reddito di lavoro autonomo.

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Società sportive dilettantistiche: alcuni chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

La circolare n. 9/E del 24 aprile  2013 Agenzia delle Entrate scioglie i dubbi interpretativi sugli adempimenti contabili e formali necessari per accedere alle agevolazioni fiscali previste dalla legge 398/1991 relativa alle Società Sportive dilettantistiche. Per dette società sono previste: determinazione forfetaria del reddito imponibile e dell’IVA, semplificazioni in materia di adempimenti contabili e certificazione dei corrispettivi (ad esempio, l’esonero ai fini dell’imposta sul valore aggiunto dagli obblighi di registrazione e dichiarazione). Possono optare per tale regime le associazioni e le società sportive dilettantistiche che, nel periodo d’imposta precedente, hanno conseguito proventi derivanti da attività commerciale non superiori a 250mila euro. Requisiti fondamentali per il riconoscimento del regime agevolativo sono il rispetto dei principi di democraticità e l’assenza di scopo di lucro, come stabiliti dalla legge 289/2002. La normativa prevede precise modalità di convocazione e verbalizzazione delle assemblee al fine di “misurare” la reale natura associativa e il grado di democraticità dell’ente. Fermo restando che la valutazione deve esser fatta caso per caso e considerando la globalità dell’attività, la circostanza che, talvolta, le convocazioni assembleari siano effettuate tramite sms o e-mail, o non siano inseriti tutti i nominativi nel libro dei soci, o che, ancora, non sia redatto un elenco completo dei nomi dei partecipanti all’assemblea, non costituisce, di per sé, una ragione di decadenza dai benefici per mancanza del requisito di democraticità.

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Redditi di locazione: quando l’inquilino è moroso

Come comportarsi quando l’inquilino del proprio immobile è moroso?

Si distinguono due diverse procedure secondo si tratti di immobili concessi ad uso abitativo da persone fisiche, oppure concessi da soggetti IVA.

Nel primo caso, l’art. 8 della L. n. 431/98 afferma che i canoni di locazione di immobili a uso abitativo non percepiti non devono essere dichiarati se, entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi, si è concluso il procedimento di convalida di sfratto per morosità del conduttore. In questo caso va comunque dichiarata la rendita catastale. Per le eventuali imposte versate sui canoni venuti a scadenza e non percepiti è riconosciuto un credito d’imposta di pari ammontare da fruire nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo. Nel secondo caso, in caso di morosità il locatore non è tenuto ad emettere fattura. Se la fattura è stata emessa prima del pagamento del canone è consentita l’emissione di note di variazione in diminuzione senza limitazione temporale solo in conseguenza di dichiarazione di nullità, annullamento, revoca, risoluzione, rescissione e simili o per mancato pagamento in tutto o in parte a causa di procedure concorsuali o esecutive rimaste infruttuose

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Stop ai pignoramenti di stipendi e pensioni

Con una nota interna, emanata ieri immediatamente operativa, Equitalia ha disposto lo stop ai pignoramenti dei conti correnti su cui arrivano gli stipendi dei lavoratori dipendenti e le pensioni, in attesa “degli approfondimenti che si rendono necessari sul meccanismo”; i pignoramenti potranno essere effettuati solo presso il datore di lavoro o l’istituto previdenziale, quando sarà certo che il reddito da stipendio o pensione al centro della misura sia almeno di 5.000 euro al mese.

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